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l’evoluzione delle corazzate l’evoluzione delle corazzate 1901        1903        1906, Febbraio        1910
Vengono impostate, per conto della Regia Marina italiana, le quattro  corazzate veloci della classe “Regina Elena” (Elena, Vittorio Emanuele, Napoli e Roma) da 13.800 tonnellate e 21 - 22 nodi. Progettate dal colonnello del Genio Navale Vittorio Cuniberti, queste navi non furono considerate, a causa del ridotto armamento di grosso calibro,  costituito da due soli cannoni da 305 mm, e della scarsa protezione, delle corazzate, bensì dei grossi incrociatori corazzati. INell'annuale edizione di quello che oggi è il Jane's Fighting Ships viene pubblicato uno studio del Cuniberti per una grossa e veloce corazzata. Il progetto prevede una nave di 17.000 tonnellate armata con 12 cannoni da 305 mm, tutti sistemati in torri corazzate, anche singole sistemate ai lati, una protezione da 305 mm di spessore e 22 - 24 nodi di velocità. Il progetto, sebbene scartato dalla Regia Marina italiana rappresenta quella che poi diverrà la corazzata monocalibro. La Marina britannica, attenta agli insegnamenti della  guerra russo - giapponese del 1904, dopo avere valutato l'importanza del progetto di Cuniberti del 1903, vara la prima corazzata monocalibro Dreadnought. L'unità dispone di 10 cannoni in torri binate ed una cintura corazzata di 279 mm di spessore, disloca 18.200 tonnellate ed ha una velocità di 12 nodi. In risposta alla entrata in servizio delle corazzate monocalibro la Regia Marina vara la Dante Alighieri, sua prima unità di quel tipo. L'unità, progettata dal generale del Genio Navale Edoardo Masdea, ha un dislocamento di circa 21.500 tonnellate ed una velocità di 23 nodi. L'armamento è costituito da 12 cannoni da 305/46 montato in torri trinate mentre la protezione, per le limitazioni imposte al dislocamento, risulta alla cintura corazzata di soli 250 mm. L'unità rappresenta un punto di svolta dell'industria cantieristica in quanto, per la prima volta in Italia, vengono installate in parte caldaie a nafta ed in parte caldaie a combustione mista (carbone più nafta). Anche la disposizione dell'armamento in torri trinate a culla indipendente costituisce una novità.
Cronologia generale
Colonnello del Genio Navale Vittorio Emanuele Cuniberti La corazzata Roma nel 1913 (Foto collezione Erminio Bagnasco). Da Bagnasco Erminio, "Le costruzioni navali della Regia Marina italiana (1861 - 1945)", Supplemento alla Rivista Marittima, Roma, Agosto-Settembre 1996
Dreadnoughts Tutte le corazzate esistenti al momento dell'entrata in servizio (1906) della Dreadnought diventarono obsolete, per la capacità della nuova unità di sparare bordate di gran lunga più pesanti delle altre; questo perché la maggior parte dell'armamento era disposto sul piano di simmetria longitudinale dell'unità. Successivamente all'entrata in servizio della Dreadnought tutte le corazzate monocalibro vennero chiamate dreadnoughts se avevano i cannoni di calibro inferiore o uguale a 305 mm. Quelle con cannoni di calibro superiore furono chiamate superdreadnoughts. Tutte le corazzate non monocalibro esistenti vennero chiamate pre- dreadnoughts.
Edoardo Masdea Corazzata monocalibra Dante Alighieri