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Daniele Ranocchia
Cronologia generale
La Royal Navy pone in disarmo la sua ultima corazzata, completata solo 10 anni prima: la
Vanguard.
Dopo lavori di conversione la ex portaerei di scorta Thetis Bay entra in servizio nell'U.S. Navy
come portaelicotteri anfibia. E' la prima del suo genere.
Nasser proclama la nazionalizzazione del Canale di Suez. Il 22 ottobre successivo, dopo una
intensa serie di iniziative diplomatiche, francesi e inglesi, in cooperazione con le forze israeliane,
decidono di dare il via all'Operazione Musketeer. Nel pomeriggio del 29 ottobre gli israeliani
lanciano 29.395 paracadutisti sul passo di Mitla mentre i francesi dispiegano 72 aerei nelle basi
israeliane. Quando le truppe israeliane sono ormai giunte a non più di trenta chilometri dal Canale,
gli anglo-francesi presentano ai due contendenti, egiziani e israeliani, l'iniziativa diplomatica
concordata con questi ultimi. L'iniziativa consiste nell'intimazione di ritirare le rispettive forze di una
quindicina di chilometri al di qua e al di la del Canale, per permettere il libero esercizio della
navigazione. L'ultimatum, presentato il 30 ottobre, mentre fu ovviamente accettato dagli israeliani,
fu respinto dagli egiziani.
La Marina sovietica disloca a Valona un gruppo di quattro sommergibili ed una nave appoggio.
Gran Bretagna e Francia danno il via all'Operazione Musketeer,
bombardando pesantemente l'Egitto settentrionale. Il giorno seguente i
velivoli imbarcati delle portaerei britanniche Eagle, Albion e Bulwark e
delle portaerei francesi Arromanches e Lafayette mettono fuori
combattimento le poche unità della Marina egiziana. Il cacciatorpediniere
francese Kersaint danneggia l'analogo egiziano Ibrahim el Awal,
mentre l'incrociatore francese Georges Leygues e due fregate israeliane
bombardano la città di Rafah e la costa, al fine di favorire le forze israeliane che avanzano nel
Sinai.
Le forze navali alleate danno avvio all'Operazione Toreador. Questa ha come obiettivi: il sostegno
dal mare dell'avanzata israeliana nel Sinai meridionale; proteggere la navigazione commerciale nel
Mar Rosso; neutralizzare le batterie egiziane che sbarrano lo Stretto di Tiran; distruggere le
eventuali forze navali che escono dalle loro basi. Nel corso dell'operazione l'incrociatore britannico
Newfoundland, armato di 12 cannoni da 152 mm, affonda la vecchia fregata egiziana Domiat, ex
britannica tipo “Hunt”, armata di due cannoni da 102 mm. L'unità, intercettata nel Golfo di Suez
mentre naviga con tutte le luci accese, reagisce all'intimazione di resa spegnendo le luci e battendo
posto di combattimento. Due minuti più tardi la Domiat è un relitto fumante che cola a picco con
metà del suo equipaggio. Si conteranno 74 vittime.