home collezioni filateliche gallerie fotografiche biblioteca
Copyright © 2000-2014 Daniele Ranocchia, all rights reserved
Questo è il sito personale ma non troppo... di  Daniele Ranocchia 
Cronologia generale
1983, 23 Giugno
Il sottomarino da crociera sovietico K429, classe “Charlie I”, affonda per allagamento poco al largo della penisola della Kamchatka. Nel tentativo di spegnere il reattore muoiono 14 uomini dell'equipaggio. 104 uomini su 106 riescono a salvarsi, raggiungendo la superficie, per la scarsa profondità dei fondali in quel punto. L'unità viene successivamente recuperata e rimorchiata nell'arsenale di Petropavlovsk-Kamchatskij. In questo arsenale, mentre il sommergibile si trova ormeggiato ad una banchina, il 13.09.1985 affonda di nuovo. Un recente articolo del giornalista Viktor Tereshkin permette di conoscere come si è verificato il primo incidente. Il K429, nel 1983, rientra da una missione con la necessità di riparazioni urgenti. Data la lunga missione effettuata, l'equipaggio viene mandato per buona parte in licenza. Con questa situazione il comandante, capitano di prima classe Nikolay Suvorov, riceve l'ordine dal Comando della Flotta del Pacifico, di salpare immediatamente per manovre. Nonostante gli sforzi del comandante per convincere il contrammiraglio Yerofeyev, che ha emanato l'ordine, il battello salpa il 23 giugno con un equipaggio di 120 uomini provenienti da cinque sottomarini diversi. Una volta al largo il comandante, per prudenza, ordina l'immersione in una zona dove i fondali sono di soli 50 m. Mentre è in corso la manovra il sottomarino si allaga e affonda. Il mancato funzionamento delle boe di emergenza fa si che le operazioni di soccorso scattano solo dopo circa 12 ore, quando due volontari riescono a lasciare il battello attraverso i tubi lanciasiluri, e a risalire in superficie. Nonostante i mezzi di soccorso, nel frattempo arrivati, il resto dell'equipaggio riesce a raggiungere la superficie per la stessa via praticata dai primi due. Per ironia della sorte il comandante Suvorov viene condannato a 10 anni di carcere per avere contravvenuto alla norma di sicurezza che classifica un battello “non operativo” nel caso in cui i rimpiazzi superano il 30% del personale normalmente assegnato. Per contro il contrammiraglio Yerofeyev prosegue la sua carriera fino a diventare comandante in capo della Flotta del Nord.
1983 1983