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Parte da Gibilterra diretto verso Il Capo il primo convoglio di otto grandi navi. Il piroscafo Athenia di 13.581 tonnellate, in rotta verso gli Stati Uniti,  viene silurato nell'Atlantico settentrionale in posizione 56°44' N - 14°05' W. A silurare il piroscafo è il sommergibile tedesco U-30, del tipo VII A, comandato dal tenente di vascello Fritz Julius Lemp. L'Athenia, che trasporta 1.400 passeggeri, affonda rapidamente. L'opera di soccorso ai  naufraghi, prestata dai cacciatorpediniere inglesi Electra e Escort, dalla petroliera norvegese Knute Nelson e dallo yacht svedese Southern Cross, consentirà di salvarne circa 1.300. La perdita di vite umane americane ed il clamore suscitato attorno al caso dalla BBC inducono la propaganda tedesca ad accusare gli inglesi dell'affondamento, con lo scopo di trascinare gli Stati Uniti nella guerra. Da parte tedesca, l'intenzione di soffocare il caso, porta a non menzionare il siluramento dell'Athenia sul giornale di bordo dell'U-30. La relativa pagina viene strappata. Il sommergibile tedesco U-47, al comando del tenente di vascello Prien,  affonda in posizione 45°29' N - 9°45' W il piccolo cargo inglese Bosnia. Lo stesso sommergibile, il giorno successivo, affonda nella stessa zona la nave Rio Claro. Sempre il 5, in posizione 46°23' N - 14°59' W, il sommergibile U-48, al comando di Herbert Schultze, affonda con il siluro la nave inglese Royal Sceptre, di 5.800 tonnellate. Durante l'attacco il comandante del mercantile riesce a trasmettere via radio di essere attaccato da un sommergibile e la sua posizione. Mentre il Royal Sceptre affonda sopraggiunge il cargo inglese Browning, che immediatamente mette a mare le imbarcazioni necessarie a prestare soccorso all'equipaggio della nave che affonda. Schultze decide di lasciare andare la seconda preda. Dopo avere affondato l'Athenia il sommergibile U-30, nel rientrare alla base, affonda in posizione 54°58' N - 15°14' W la nave inglese Blairlogie di 42425 tonnellate. Il sommergibile U-39, al comando del tenente di vascello G. Glattes,  attacca con siluri magnetici la portaerei britannica Ark Royal al largo delle Nuove Ebridi. I siluri, anziché passare sotto lo scafo ed esplodere in prossimità di esso, anticipano l'esplosione, mancando il bersaglio. La pronta reazione degli aerei imbarcati, 42 Swordfish e 10 Skua, e dei tre cacciatorpediniere Faulknor, Foxhound e Firedrake costringe il sommergibile ad emergere danneggiato. L'equipaggio, dopo essersi gettato in mare, viene raccolto e fatto prigioniero dai cacciatorpediniere, mentre l'U-39 cola a picco. Nello stesso giorno e nella stessa zona gli aerei dell'Ark Royal individuano ed attaccano il sommergibile U-30 che naviga in superficie. La reazione delle mitragliere tedesche, insieme alle conseguenze delle esplosioni delle bombe sganciate in prossimità del bersaglio dai bombardieri in picchiata Skua, determina l'abbattimento di due aerei britannici il cui equipaggio viene ripescato e fatto prigioniero dai tedeschi. L'U-30, dopo l'azione, torna ad immergersi senza danni. Durante la navigazione, a bordo della nave City of Paris, viene udita una forte esplosione. Rientrata in porto l'unità viene ispezionata e, sorprendentemente, non si trova nessuna traccia sulle lamiere dell'opera viva. Si scopre così che i tedeschi fanno uso di mine magnetiche. La posa è stata effettuata lungo le coste orientali della Gran Bretagna da sommergibili del tipo II e da idrovolanti HE-95 e HE-115. Alle ore 19.50, dopo un inseguimento durato due ore, il sommergibile U- 29, comandato dal tenente di vascello Otto Shuhart, lancia tre siluri da meno di 3.000 m contro la portaerei britannica Courageous, di 22.500 tonnellate, in navigazione con altre unità. Due dei tre siluri colpiscono la nave che affonda a 50°10' N - 14°45' W in pochi minuti, trascinando con se il comandante, capitano di vascello W. T. Makeig-Jones, e 518 uomini d'equipaggio. Contrattaccato dalle unità di scorta il sommergibile riesce a disimpegnarsi immergendosi a 80 metri di profondità. Dopo questa azione Dönitz autorizzò i comandanti dei sommergibili ad immergersi fino a quella quota. In precedenza il limite consentito era stabilito a 50 metri di profondità. L'affondamento della Courageous ed il fallito attacco all'Ark Royal convinsero la Marina britannica a non utilizzare più le portaerei per la difesa dei convogli. Il Comandante Superiore dei Sommergibili della Marina tedesca (F.d.U. - Führer der Unterseeboote) diviene Comandante in Capo dei Sommergibili (B.d.U. - Befehlshaber der Unterseeboote). Al largo di Butt of Lewis il sommergibile U-27, comandato dal capitano di corvetta Johannes Franz, sorprende un gruppo di motopescherecci. Dopo averne affondati due, il Davara ed il Rudyard Kipling, l'U-27 viene attaccato dai cacciatorpediniere Fortune e Forester. Lo scontro si risolve con l'affondamento del sommergibile ed il salvataggio dell'equipaggio, che nel frattempo aveva abbandonato l'unità, da parte delle navi britanniche. Hitler emana la direttiva n. 5 che dispone la distruzione e la cattura di tutte le navi mercantili che fanno uso della radio al momento del fermo operato da un U-Boat. Nei giorni precedenti, dopo gli affondamenti delle prime navi, le unità inglesi cominciarono a lanciare messaggi in cui la O di SOS era sostituita da una S, questo a significare che l'unità era attaccata da un sommergibile. Nella rada di Kingston ci sono decine di mercantili, in maggioranza  petroliere, in attesa di partire per la Gran Bretagna. Gli inglesi organizzano due convogli: il KJF-3 rapido, destinato a viaggiare a 12.5 nodi senza scorta; e il KJ-2 che, movendosi a soli 8.5 nodi, è scortato dal solo sommergibile Surcouf. Le 25 navi che compongono il KJ-2 salpano tra le proteste del comandante dell'Emile Miguet, una moderna e veloce petroliera di 14.115 tonnellate, carica di 20.000 tonnellate di petrolio. La navigazione si svolge senza inconvenienti nella prima parte della traversata, con le navi del convoglio che zigzagano ed il Surcouf che di giorno pattuglia attorno al convoglio e di notte si posiziona in coda. Il 6 ottobre una violenta mareggiata disperde le navi del convoglio. Il Surcouf si ritrova solo. Quando il giorno dopo il mare si placa, le navi e la scorta riescono a ricongiungersi; manca all'appello la sola Emile Miguet. Il suo comandante, confidando nella velocità, aveva deciso di fare rotta da solo. Sarà affondata il 12 ottobre alle ore 18.08 in posizione 50°15' N - 14°50' W dal sommergibile U-48 del comandante Schultze. L'U-37 affonda a sud-ovest dell'Irlanda il vapore greco Aris di 4.810  tonnellate. Il sommergibile U-37, comandato dal capitano di corvetta Werner Hartmann, affonda a colpi di cannone tra le coste della Norvegia e le Shetland il piroscafo svedese Vistula di 1.000 tonnellate. Il sommergibile U-48, al comando del tenente di vascello Herbert Schultze, affonda la petroliera francese Emile Miguet di 14.115 tonnellate e l'Heronspool. Il giorno successivo, lo stesso sommergibile, a 300 miglia a sud dell'Irlanda, in posizione 50°14' N - 15°02' W affonda con il cannone il cargo Louisiane di 6.903 tonnellate. Il Lousiane, appartenente alla Compagnie Générale Transatlantique, aveva lasciato il giorno 11 la rada di Spithead con il convoglio inglese OA17 diretto in un porto americano del Golfo del Messico per imbarcare aerei. Al momento dell'attacco il Louisiane viaggia isolato. Dopo le prime cannonate, che raggiungono il ponte di comando, ed uccidono il primo ufficiale, il comandante Bondon ordina l'abbandono della nave. Il comandante dell'U-48, dopo essersi accertato che non era richiesto alcun aiuto da parte dei naufraghi, torna ad immergersi. I naufraghi del Lousiane sono raccolti alle ore 13.00 dai cacciatorpediniere inglesi Ilex e Imogen. Nel pomeriggio le stesse unità raccolgono i naufraghi del mercantile inglese Lochavon, affondato dall'U-45, comandato dal tenente di vascello Alexander Gelhaar. All'imbrunire gli stessi cacciatorpediniere ripescano i naufraghi della nave passeggeri francese Bretagne, di 10.108 tonnellate, facente parte del convoglio KJF3, sempre affondata dall'U-45 nella stessa zona della precedente. Nella notte tra il 12 ed il 13 Il sommergibile U-47, al comando del tenente  di vascello Günther Prien silura e affonda la Royal Oak nell'ancoraggio di Scapa Flow, base della Home Fleet. Nell'affondamento periscono 25 ufficiali e 309 uomini d'equipaggio. L'operazione costituisce per la Marina tedesca un successo eclatante perché gli inglesi giudicavano l'ancoraggio sicuro, in quanto dotato di sbarramenti ritenuti insuperabili. Prien è entrato nella rada attraverso il Kirk Sound approfittando della marea.  Prima di lasciare la rada Prien riesce a silurare e ad affondare una seconda unità: la vecchia portaerei Pegasus, ritenuta, in un primo momento, la Repulse. L'operazione, preparata fin nei minimi dettagli da Karl Dönitz, frutterà a quest'ultimo il grado di contrammiraglio e a Prien la croce di ferro, consegnata dal Führer in persona. I cacciatorpediniere Imogen e Ilex, dopo le operazioni di salvataggio del giorno precedente, stracolmi di naufraghi, individuano con l'asdic la presenza di un sommergibile. Una fitta pioggia di bombe di profondità costringe il sommergibile ad emergere, danneggiato. E' l'U-42, comandato dal tenente di vascello Rolf Dau. Comandante ed equipaggio sono fatti prigionieri. Il sommergibile U-48, dopo le fortunate azioni dei giorni  precedenti, affonda la nave inglese Sneaton. L'U-37 affonda nel Golfo di Guascogna il cargo francese Vermont di circa 5.000 tonnellate. L'U-37 affonda al largo di Gibilterra lo Yorkshire di 10.184 tonnellate. Il Surcouf rientra nella base di Brest, che ha lasciato il 6 marzo, dopo avere percorso 22.000 miglia. Nella stessa zona battuta nei giorni precedenti l'U-37  affonda i bastimenti inglesi Menin Bridge, Ledbury e Tafna, tutti di circa 4.000 tonnellate. Nel rientrare alla base il sommergibile affonda inoltre, a 200 miglia da Brest, la nave greca Thrasyvoulos. Viene trovata sulla spiaggia di Shoeburyness, immersa nel fango, una mina magnetica tedesca. Ciò permette agli inglesi di studiare l'ordigno e di trovare il modo per neutralizzarlo. Il gruppo di ricerca costituito già da settembre, posto sotto la direzione del contrammiraglio Wake-Walker, viene potenziato e riorganizzato per effettuare il degaussing delle navi in uscita dai porti inglesi. Ciò non toglie che gli inglesi perdano, a causa delle mine magnetiche, nei primi quattro mesi di guerra, 79 navi mercantili, pari a 262.697 tonnellate. Il comandante tedesco Fritz Julius Lemp silura e danneggia in Atlantico la corazzata britannica Barham  di 31.100 tonnellate.
i primi attacchi i primi attacchi Una fot dell'Athenia L'Athenia in affondamento Günter Prien L'U-boat U-30 L'Ark Royal nel 1939 LA HMS Courageous in affondamento (Foto da www.uboat.net) La cisterna Emile Miguet alle prove (Foto da Musée Portuaire)
Degaussing o demagnetizzazione, il procedimento, messo a punto da Charles F. Goodeve all’inizio della II Guerra Mondiale, consiste nel sottoporre la nave ad un campo magnetico in grado di annullare quello proprio. Viene realizzato immettendo la nave, generalmente di piccole dimensioni, in un bacino opportunamente attrezzato con una maglia di cavi elettrici. Tale procedimento, di tipo passivo, deve essere ripetuto nel tempo per conservare la sua efficacia. Un sistema attivo per il degaussing della nave è quello di provvedere la stessa di un circuito di smagnetizzazione posto tutto intorno allo scafo. Un tale impianto viene messo in funzione quando l'unità entra in una zona dove è possibile la presenza di mine magnetiche.
Il sommergibile U-37 all'ormeggio a Wilhelmshaven il 18 April 1940 (Foto German Federal Archives) HMS Royal Oak nel 1937